domenica, giugno 15

Come sarei dovuto essere

Sto pensando a come sono, a come sono stato creato. Al mio modo di pensare, a quelle emozioni che sono cosi importanti per me e che spesso mi fanno stare male.
Quante volte ho desiderato avere un cuore freddo e cattivo che ripudiasse e tenesse lontano quell'interesse verso qualcosa, che non provasse amore, che non provasse nulla.
Si può cambiare ciò che si è?

giovedì, aprile 10

tempo

Sono tutte parole non lette, parole che probabilmente non vale neanche la pena di scrivere, tempo che non vale la pena perdere.
Eppure sono qui, come se i suoni delle mani che digitano queste cavolate possano darmi vigore, o quantomeno una qualche forma di subdola speranza. Per cosa?
Non lo so.
Provo a cercare una via ma non ne vedo, non ce ne sono.
La verità è che non ci accontentiamo mai, tanto più abbiamo tanto più bramiamo, che sia esso denaro, rispetto, gloria, magari potere o addirittura amore, non importa, la bassezza di noi umani, con me per primo, ci costringe a volere sempre in più.
Da un punto in poi della mia vita ho sempre pensato che il tempo che intercorre tra il primo e l'ultimo sospiro di ogni vita, durasse anche solo un istante, fosse sempre troppo lungo.
Non ho più cambiato idea, lo penso ancora anche se ho cercato tanto di ritornare ad una visione sognate, eterea e positiva di questa vita: sparuti intervalli fugaci di illusorie emozioni.
Non voglio essere un pessimista convinto ed affermare arrogantemente e superbamente che tutto è rabbonito a tale corso, che nulla possa cambiare, penso che sia molto difficile che possa succedere ma che a volte, molto raramente, accade e qualcosa muta, tramuta ancora e infine si trasforma in qualcosa che riesce a congelare per un tempo indefinito qualcosa per cui si arrivi persino a dire che vale la pena vivere.
Non lo so se da me quel qualcosa è giunto e si sta tramutando oppure giungerà mai, so che non posso essere felice, la mia non sembra proprio una di quelle storie di film a lieto fine dove il protagonista chiude alla grande. La mia storia assomiglia più ad un vecchio film in bianco e nero, con una trama che sembra una fusione tra patafisica, letteratura utopistica  ed esistenzialismo. Sono proprio curioso di sapere chissà quale sarà la mia fine, lo dico con un sorriso, ogni uomo dovrebbe pensarci sorridendo, non è altro che una liberazione da un supplizio dopotutto.
Ma probabilmente è giusto anche pensare che per quanto una porta possa essere chiusa avrà sempre una serratura dalla quale almeno un esule, errante e "casuale" fotone farà breccia apparendo mille volte più luminoso per ciò che rappresenta.
Non so poi neanche concludere questo post, non so neanche se sono a metà o addirittura all'inizio, l'unica cosa che posso fare è fermarmi qua.

lunedì, marzo 24

Oscurità avvenente

Oscurità avvenente,
sempre presente,
torbida e tonfa,
col tuo velo precario
nascosta ed acuta
abbracci ogni creatura.

Il mio animo si logora,
nuovo dì
il velo si espande,
è difficile sostenerti,
nessuno è invincibile.

So che non farò mai vecchio.
Solo la morte vince sempre.
Per fortuna.

lunedì, marzo 17

- Attesa silenziosa -

Credete forse di essere immortali?
Che la vostra giovinezza perduri per sempre?
O ancora, che il vostro nome sarà ricordato e non schiacciato dagli anni che passano?

Vi ho creduto, io, tanto.
E' amaro realizzare quanto poco si conta in realtà, sempre meno di ciò che ci si aspetta, eppure pensiamo sempre che valga la pena continuare ad essere.

E' davvero giusto non scegliere la propria fine?

Mi viene in mente Ungaretti e la sua Inno alla morte:

Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E’ l’ultima volta che miro
(Appie’ del botro, d’irruenti
Acque sontuoso, d’antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull’erba svagata si turba.
Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.
Abbandonata la mazza fedele,
Scivolero’ nell’acqua buia
Senza rimpianto.
Morte, arido fiume…
Immemore sorella, morte,
L’uguale mi farai del sogno
Baciandomi.
Avro’ il tuo passo,
Andro’ senza lasciare impronta.
Mi darai il cuore immobile
D’un iddio, saro’ innocente,
Non avro’ più pensieri ne’ bonta’.
Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Faro’ da guida alla felicità.

Fate la vostra scelta.

venerdì, febbraio 7

Fermi per sempre nel Cammino

Fummo di carne
in queste piangenti valli
d'età ignote.
L'ultima rana ha lasciato lo stagno,
tutto scema,
nessun senso
solo affanno,
niente perchè.
Un'espressione sopresa.
Il nulla.

martedì, gennaio 21

Vedo


Perso in queste gocce, 
corro veloce verso il nulla e l'oblio,
ma al primo orizzonte già mi sovvien Romano Battaglia:

La vita può essere tristezza, ma bisogna superarla, oppure può presentarsi con un'aria di sfida e allora si deve avere il coraggio di affrontarla.

E mi ridesto ancora.