lunedì, marzo 17

- Attesa silenziosa -

Credete forse di essere immortali?
Che la vostra giovinezza perduri per sempre?
O ancora, che il vostro nome sarà ricordato e non schiacciato dagli anni che passano?

Vi ho creduto, io, tanto.
E' amaro realizzare quanto poco si conta in realtà, sempre meno di ciò che ci si aspetta, eppure pensiamo sempre che valga la pena continuare ad essere.

E' davvero giusto non scegliere la propria fine?

Mi viene in mente Ungaretti e la sua Inno alla morte:

Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E’ l’ultima volta che miro
(Appie’ del botro, d’irruenti
Acque sontuoso, d’antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull’erba svagata si turba.
Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.
Abbandonata la mazza fedele,
Scivolero’ nell’acqua buia
Senza rimpianto.
Morte, arido fiume…
Immemore sorella, morte,
L’uguale mi farai del sogno
Baciandomi.
Avro’ il tuo passo,
Andro’ senza lasciare impronta.
Mi darai il cuore immobile
D’un iddio, saro’ innocente,
Non avro’ più pensieri ne’ bonta’.
Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Faro’ da guida alla felicità.

Fate la vostra scelta.

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