domenica, maggio 30

Gli anni

Credo che la vecchiaia sia quell'istante in cui ti rendi conto che non vuoi rischiare più di soffrire per qualcosa. Qualcosa che potrebbe andare oppure no. Ti rendi conto che hai già dato, tanto, ed il solo immaginare di dover passare le giornate a pensare, incasinare la mente, l'animo; destabilizzarsi ancora per rincorrere un'aquila solitaria e finire in una nuvola di fumo; non è più contemplato. Ti rendi conto di essere vecchio perchè lasci scivolare tutto nel dispiacere di non cogliere una possibile felicità e nella paura di dover patire dolori più che fisici emozionali. Allo specchio il nero è bianco e bianco è lontananza, lontananza dalla vita che si desidera.

giovedì, maggio 20

Utopia

Per quanto possano piacersi, rincorrersi infinitamente l'un l'altra nel tempo, sempre, senza mai sfiorarsi, resteranno sempre lontani, solo una carezza affidata al vento che si infrange sul viso e nulla più.

Per quanto possano amarsi il sole e la luna resteranno sempre l'uno l'antitesi dell'altra.


domenica, maggio 16

Più niente da dire

Si cresce, ci si affievolisce, ci si accomoda in una buona vita, un buon lavoro, una buona normalità finchè, un giorno, non si ha più che dire. 

A volte non ne vale la pena, altre non interessa, la noia di parlare, di spiegare e di essere capiti, di essere fraintesi. 

Succede cosi, ci si sveglia una mattina e questo oppio sociale intangibile ci toglie le parole.

I pensieri. Le opinioni. Il tempo.

Aiuta  a nascondersi nel disinteresse comune, l'insensatezza di esserci, il pedissequo inseguimento di un copione, una semiretta.

E allora tutti in fila ad apparire, senza un sogno troppo grande, senza la voglia di conquistare il mondo.

Eremita sociale, uno sguardo diverso, l'opinione nel silenzio, indifferenza.

La felicità non è mai nel mezzo.