Si cresce, ci si affievolisce, ci si accomoda in una buona vita, un buon lavoro, una buona normalità finchè, un giorno, non si ha più che dire.
A volte non ne vale la pena, altre non interessa, la noia di parlare, di spiegare e di essere capiti, di essere fraintesi.
Succede cosi, ci si sveglia una mattina e questo oppio sociale intangibile ci toglie le parole.
I pensieri. Le opinioni. Il tempo.
Aiuta a nascondersi nel disinteresse comune, l'insensatezza di esserci, il pedissequo inseguimento di un copione, una semiretta.
E allora tutti in fila ad apparire, senza un sogno troppo grande, senza la voglia di conquistare il mondo.
Eremita sociale, uno sguardo diverso, l'opinione nel silenzio, indifferenza.
La felicità non è mai nel mezzo.
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