domenica, maggio 16

Più niente da dire

Si cresce, ci si affievolisce, ci si accomoda in una buona vita, un buon lavoro, una buona normalità finchè, un giorno, non si ha più che dire. 

A volte non ne vale la pena, altre non interessa, la noia di parlare, di spiegare e di essere capiti, di essere fraintesi. 

Succede cosi, ci si sveglia una mattina e questo oppio sociale intangibile ci toglie le parole.

I pensieri. Le opinioni. Il tempo.

Aiuta  a nascondersi nel disinteresse comune, l'insensatezza di esserci, il pedissequo inseguimento di un copione, una semiretta.

E allora tutti in fila ad apparire, senza un sogno troppo grande, senza la voglia di conquistare il mondo.

Eremita sociale, uno sguardo diverso, l'opinione nel silenzio, indifferenza.

La felicità non è mai nel mezzo.

Nessun commento:

Posta un commento

Sii luce alla mia mente.