sabato, novembre 6

Sensazioni affini

Quanti di voi hanno già visto questo film, o magari ne hanno sentito parlare? Molti, sicuramente, non lo avranno mai visto poichè è vecchio, è quasi totalmente in bianco e nero, è lungo, sembra noioso.
Penso che i titoli di testa di questo film siano tra i più belli in assoluto, la musica si sposa meravigliosamente bene con le immagini, ed in me si smuove sempre qualcosa.

Jake la motta è un pugile di peso medio, cresciuto nel bronx, un carattere non facile, forte, spesso scontroso. Si allena caparbiamente per giungere ai massimi livelli della boxe fino a che, a causa di vari problemi con familiari e amici, inizia il suo declino.
Robert De Niro recita magnificamente, tanto che, vince l'oscar come miglior attore protagonista e la sua interpretazione è unanimemente riconosciuta come una delle più profonde ed intense di sempre, questo dovuto anche alla formidabile bravura spiccante dai monologhi in camerino.
E' ispirato all'autobiografia del pugile Jake la mottaRaging Bull: My Story, adattata poi da Paul Schrader e Mardik Martin.





Non so se questa musica e queste immagini possano farvi emozionare, non posso sapere quali emozioni potreste provare, ognuno guarda con occhi diversi.
Spesso qualcuno è insicuro anche delle sue stesse emozioni e risponderà semplicemente e senza affaticarsi "Non so", Io no, Io so cosa provo.
Sono li, al posto suo, mi muovo in un tempo lontano da me, sento il mio corpo teso e rilassato al contempo, sento la musica che inizia inarrestabilmente a scavarmi dentro, sento le note battere insieme al mio cuore e sento lui stesso chiamarmi con voce sempre più ferma e tonante, lo sento incitarmi, lo sento pronto e forte, sento poi la mia mente leggera e pesata, risoluta ed attenta, meditatrice presente. Sento un brivido che mi assale ed il corpo del mio io potente come il braccio dell'Iddio.
Sono ora pronto per esplodere, per prendere a pugni e spaccare il mondo sporco che non mi piace, sono rabbioso e avido di guerra, sono inumanamente insensibile alle materiali e terrene emozioni di dolore e sofferenza, dunque nei miei occhi si vede la mia stessa vita che arde furiosa e maestosa di se stessa e sotto di lei la morte tremante.
Mi sento poi un pò triste, è chiaro in me che un giorno più del ricordarmi, cosa potrò? Più del vedermi nella mia mente, cosa potrò fare?
Ma si distoglie subito il mio pensiero e si chiarisce e precisa, egli si comprende e saggiamente diviene. 
In verità, senza la malinconia di non poter esser più, non vi sarebbe neanche la felicità dell'essere o esser stato.

Arduo, so, è comprendere e comprendermi. 
Se, poi, davvero lo si può fare.

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