Interminabili spazi dietro quella porta, che nessuno sa quale cielo sovrasterà, un sole nero, l'arrendevolezza di una foglia d'autunno che al primo vento cade e lentamente si adagia al suolo. Il calpestio degli umani, piccoli frammenti scomposti e la negazione dell'esistenza.
Che non fosse invece la resilienza dell'albero che rimane li, qualunque cosa succeda intorno lui cresce, resiste e persiste e lascia andare le foglia ma non i rami.
Un ticchettio silenzioso ed inesorabile e la realtà.
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